Il 13 febbraio 1995 la stanza del piano mezzanino dove il celebre compositore è morto è stata affidata dal Comune di Venezia, a seguito di delibera del Consiglio Comunale, all’Associazione Richard Wagner di Venezia, presieduta da Giuseppe Pugliese. Allestita a spazio museale, è aperta al pubblico a perenne memoria del musicista e del suo amore per la città lagunare. Dal 2003 anche le stanze adiacenti sono state adibite a museo, per ospitare la collezione di Josef Lienhart contenente rari documenti, manifesti, partiture, lettere autografe, quadri, dischi, litografie e vari cimeli personali. Nel 2013, sono state aperte altre due stanze per collocare la collezione Walter Just, contenente lettere autografe e documenti personali di Richard Wagner. Ambedue le collezioni sono state ricevute in donazione. L’insieme costituisce la più grande collezione privata dedicata al compositore tedesco, dopo quella di Bayreuth.

Un luogo appartato, lontano dalle interferenze del mondo. In fuga da affanni quotidiani e tempeste sentimentali, alla ricerca di uno spazio fuori dal tempo in cui far tornare alla luce un’ispirazione senza nome. Spinto da un impulso alla quiete, Richard Wagner individua in Venezia la sua oasi: “Mi è diventato del tutto insopportabile il vivere in città grandi specie per il rumore delle carrozze che mi rende furioso. Ora è risaputo che Venezia è la città più tranquilla, vale a dire la meno rumorosa del mondo e questo mi fa decidere assolutamente per essa”, scrive in una lettera al suocero Franz Liszt prima di giungere per il primo dei sei soggiorni veneziani, nell’agosto del 1858.

Di ritorno da Palermo, nell’aprile del 1882, dopo aver completato la partitura del Parsifal per la seconda edizione del Festival di Bayreuth prevista per l’estate del 1882, subaffitta dal conte Bardi, spesso fuori città, l’intero piano del mezzanino di Ca’ Vendramin Calergi, di cui prende possesso il 16 settembre, tornando per l’ultima volta nella città lagunare. Qui vi trascorre l’inverno con la famiglia, fino alla morte, avvenuta il 13 febbraio 1883. Oggi alcune delle stanze del suo appartamento sono adibite a sede museale.

La visita è possibile soltanto su prenotazione anticipata, contattando i recapiti pubblicati nella sezione CHI SIAMO.